Come molti di voi avranno già saputo, il giorno 8 agosto 2024 alle ore 18.34 è pervenuta a mezzo PEC, una comunicazione da parte di ILIAD per l’installazione di una stazione radio-base con un’antenna di oltre 30 metri in Via Vittorio Emanuele, in pieno centro cittadino.
Dalla comunicazione dell’operatore, la legge stabilisce che il Comune ha solo 7 giorni di calendario di tempo per indire una conferenza dei servizi con gli Enti preposti per discutere sulla realizzazione, altrimenti si considera approvata per silenzio-assenso. Venerdì pomeriggio, sabato e domenica gli uffici pubblici sono chiusi, come pure il 15 Agosto.
Ciò nonostante, in 3 giorni l’Amministrazione comunale è riuscita comunque a predisporre tutti i documenti necessari e convocare tutti i soggetti interessati per una Conferenza per discutere la questione.
Pur essendo la telefonia mobile un utile e necessario servizio per ognuno, un’antenna tanto alta, come un palazzo di 10 piani, in pieno centro abitato non pare proprio una soluzione adeguata, ma avrebbe un grave impatto sul paese e sugli abitanti, considerando sia lo sviluppo urbano sia le emissioni elettromagnetiche delle antenne.
Purtroppo, il 4 luglio 2024 il Parlamento ha approvato una norma (nell’art. 4, comma 7-bis) nella legge n.95 detta “Decreto Coesione” che permette agli operatori di costruire praticamente ovunque impianti per telefonia, in deroga ai regolamenti comunali previsti nella Legge del 2001 per cui anche a Cuggiono gli impianti sono stati realizzati in luoghi appropriati esterni all’abitato. Questa toglie competenze ai Comuni in materia di pianificazione e di controllo del territorio, per le emissioni elettromagnetiche, prerogative che la Costituzione assegna agli Enti Locali e che questa legge vanifica. All’operatore basta accordarsi con il proprietario di un terreno privato per realizzare impianti e antenne.
Perciò, il Sindaco Cucchetti il 29 agosto ha prontamente scritto una lettera al Presidente della Giunta Regionale Fontana (Lega Nord) chiedendo di promuovere un esame giuridico della Legge n.95/2024, per impugnare l’incostituzionalità dell’articolo in questione.
Già con la normativa precedente da anni gli operatori chiedono riduzioni del canone per impianti e antenne già realizzati su terreni comunali, minacciando di spostarle su terreni privati vicini. Le nostre amministrazioni si sono sempre opposte a tali ricatti (una riduzione del canone è stata concessa solo dalla Giunta Perletti), ma ora il Comune, in forza delle nuove disposizioni normative emanate dal Governo ha perso ogni controllo sulla situazione.
Collaborando con l’Ecoistituto della Valle del Ticino è stata promossa una raccolta firme in contrasto a tale realizzazione e, per la Conferenza dei Servizi che si terrà in ottobre, si sta valutando e intraprendendo ogni azione che possa far decidere nel rispetto dell’interesse pubblico, pur avendo limitate leve concesse dalla legge nazionale in materia.
Assessori e consiglieri di maggioranza sono sempre presenti ai banchetti per validare le firme che si raccolgono contro quest'istallazione.
Per il consiglio comunale del 26 settembre il gruppo di Cuggiono Democratica presenterà una mozione per chiedere al governo presieduto da Meloni e ai parlamentari di regolare diversamente questa materia, permettendo di realizzare le infrastrutture di telecomunicazione senza togliere ogni voce in capitolo a Comuni e cittadini.
Ci aspettiamo che tutti i gruppi consigliari di minoranza la sostengano, a partire dai partiti che sono al governo e in maggioranza in parlamento, anche se finora li abbiamo visti impegnati principalmente ad attaccare l’Amministrazione in carica, anche pretestuosamente, più che agire per soluzioni a beneficio della cittadinanza.
