Il gonfalone, donato dalla Contessa Maria Cicogna Winspeare, è composto di un drappo dai colori rosso, giallo e rosso, con lo stemma comunale al centro, e con la dicitura, ricamata in oro: Comune di Cuggiono.
Il nuovo stemma di Cuggiono invece, approvato con Decreto Reale del 15.10.1936, è formato, oltre che dalla sovrastante corona turrita, dalla seguente configurazione: d’oro al frassino al naturale posto tra due colonne doriche di marmo e alla campagna di rosso caricata di un crivello d’oro. Lo chiudono in basso due rami di quercia e d’alloro annodati da nastro rosso.
E’ facile da esso rilevare che la pianta di frassino (che in certe epoche dell’anno porta tanti nidi sui rami) ricorda la famiglia Piantanida, mentre le due colonne doriche di marmo vogliono ricordare la famiglia Clerici.
Il Crivello d’oro infine indica la famiglia Crivelli, la più antica di tutte, la quale, come si è già detto, ha avuto l’onore di dare alla Chiesa un pontefice, sotto il nome di Urbano III (1185-1187).
Si deve tener presente, a questo riguardo, che l’antica famiglia Clerici, che tenne il feudo di Cuggiono (Maggiore) dal 1674 al 1768, si spense con l’ultimo feudatario che fu il Generale Antonio Giorgio Clerici, il quale, morendo senza lasciare eredi, fece si che il feudo fosse incamerato dallo Stato.
Viene qui spontaneo di chiederci, perché nel 1936, si volle introdurre ed ottenere l’approvazione del nuovo stemma, e senza azzardare delle risposte prive di fondamento, facciamo voti che se non vi sono ragioni speciali, Cuggiono possa riavere, in un prossimo futuro, il suo stemma originale simbolo della sua storia.