Monumenti

Nel mezzo di Piazza della Vittoria, sorge il monumento ai cuggionesi caduti nella Grande Guerra.

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Descrizione

Monumento ai caduti

Il monumento formato da una figura di donna alata, in bronzo, avvinta per i piedi ad un pilone di ponte, in atto di compiere lo sforzo finale per liberarsi dalla stretta. Rapresenta la Vittoria, della guerra 1915/18, “incatenata al Piave” secondo l’espressione di Gabriele D’Annunzio.

Sul pilone, diroccato, spicca la dedica: “Cuggiono agli Artefici della Vittoria” e l’acqua, che lo circonda, vuol rappresentare quella del famoso fiume.  E’ opera dello scultore Arrigo Manerbi, molto bella, artistica e pregevole.Si pose la prima pietra nel 1923, fu inaugurato nel 1924 e venne a costare circa 110 mila lire.
Un esemplare simile fu, dallo stesso scultore, eseguito per il “Vittoriale” di Gardone Riviera, dove spicca, all’ingresso principale, su un’alta colonna di granito, e un altro fu fatto per la città di Ferrara.
Negli ultimi anni, sia il monumento che la piazza circostante sono stati oggetto di restauro e ristrutturazione che hanno portato ad una maggiore fruibilità dello spazio da parte dei Cittadini e ad una valorizzazione del pregevole monumento, patrimonio di Cuggiono.

 

Monumento al deportato

Nella Piazza SS. Giacomo e Filippo di Castelletto di Cuggiono è presente un pregevole monumento in bronzo dell’artista Walter Madoi, parmigiano d’origine scomparso a Milano il 13 marzo del 1976.

Il Momumento al Deportato è stato realizzato dall’Amministrazione Comunale nell’anno 2002, riproducendo in bronzo un calco in gesso depositato presso il locale Museo Civico delle arti e dei mestieri Cuggionesi ed è dedicato alla memoria dei tanti cittadini deportati nelle guerre del secolo scorso.

Brevi notizie sull’autore.
Il percorso artistico del Madoi nasce da giovanissimo. Alcuni suoi lavori hanno la data degli anni della guerra, che l’artista trascorre sulle stesse montagne che riscoprirà molto tempo dopo. E’ del 1947 l’affresco del soffitto dell’anticamera del sindaco nel Palazzo Municipale di Parma. Trasferitosi a Milano all’incirca nel 1950, vi risiederà fino alla sua scomparsa ritornando perlto spesso nei suoi luoghi d’origine. Di questo amore sono la testimonianza i suoi paesaggi sul Po, che ha amato dipingere in una particolare fase della sua vita, oltre alle tantissime opere che ha lasciato a Parma.

Walter Madoi era anche scuoltore. La sua vena plastica ha trovato un filo espressivo che ha spaziato dalle imponenti sculture in marmo di carrara del periodo intorno al 1950, fino al “Monumento al Partigiano” in bronzo realizzato per il Comune di San Donato Milanese, ultima scultura, datata 1975. Rimane non realizzato un bozzetto destinato al Comune di Genova.

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Pagina aggiornata il 13/12/2023