Frazione Castelletto

Castelletto è la “zona turistica” di Cuggiono, un tempo le famiglie nobili milanesi vi si recavano in villeggiatura e ancora oggi si può ammirare il bellissimo Palazzo Clerici con la sua monumentale scalinata che si affaccia sulle rive del Naviglio.

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Descrizione

Oggi Castelletto offre un oasi di natura e di relax sia ai Cittadini che ai visitatori. La natura incontaminata del Parco del Ticino fa da scenario a tranquille passeggiate a piedi o in bicicletta su appositi percorsi ciclo-pedonali. Per gli amanti del relax e della fotografia le spiagge del fiume Ticino sono un’occasione per poter passare una giornata all’insegna della quiete e nel rispetto della natura.
In questa pagina sono visionabili alcuni angoli di particolare interesse turistico che vale la pena di visitare personalmente.

 

Villa Clerici – Frazione Castelletto

Il complesso di Villa Clerici e del suo parco si affaccia sulle sponde del Naviglio Grande.
La Villa sorge sull’impianto di un’antica casa nobiliare di proprietà della famiglia Crivelli. Da antichi documenti storici, si risale ad un giardino di carattere settecentesco con delle terrazze digradanti verso il Naviglio con una scalinata monumentale che porta alla zona dell’imbarcadero.
Nel XVIII secolo il complesso risultava di particolare valore architettonico, con giardini e viali curati ed adornati da statue.
A causa di difficoltà economiche, nel corso del XIX secolo, la famiglia Clerici è costretta a cedere sia la Villa che il giardino. I proprietari trasformarono l’immobile in una filanda/tessitura, modificandone l’interno e abbandonando il giardino.

Attualmente il complesso è di proprietà di privati, che lo hanno adibito a deposito di cascami.

Negli anni sessanta il giardino è stato piantumato con essenze arboree donate dal Parco del Ticino; a tutt’oggi la crescita selvaggia dei vegetali ha danneggiato parzialmente anche l’architettura originaria del giardino, pur conservando nell’insieme un notevole esempio di architettura seicentesca che evoca lo spendore e la magnificenza di quei tempi.

 

Chiesa SS. Giacomo e Filippo

Le sue origini sono antichissime essendo menzionata in un atto notarile del 988, ma l’edificio attuale è sostanzialmente del sec. XVII, frutto di aggiunte e rifacimenti. Presbiterio e coro risalgono al 1605.
Sulla facciata il bassorilievo del sec. XVI e formella in terracotta di Aurel Jonescu raffigurante la Madonna del Rosario tra i Santi Giacomo e Filippo patroni della parrocchia.
All’interno, ai lati dell’altar maggiore, due tele del Seicento e notevoli arredi dei secoli XVIII e XIX, oltre ad alcuni dipinti e vetrate di Aurel Jonescu e Efrem Redegonda del sec. XX.
Sulla facciata dell’attiguo ex convento dei domenicani, in fase di restauro perchè destinato a divenire la sede del decanato, Madona del latte, dipinto anonimo del sec. XVI.

 

Ponte sul naviglio

Intorno al 1179 i Milanesi iniziarono lo scavo del Naviglio Grnde, nei documenti del tempo chiamato “Navigium de Gazano”, “Ticinello”, “Ticinium Novum”, principalmente a scopi irrigui. Non si conosce esattamente se la presa d’acqua dal Ticino fosse fin dall’inizio nei pressi di Tornavento oppure pialle. Stà di fatto che il 4 febbraio 1239 Pietro di Varese, con atto rogato nella piazza di Cuggiono, dichiar ricevere da Lanterio da Lissone, agente del Comune di Milano, i 36 soldi che la faggia di Porta Vercellina (il contado milanese era diviso in 6 fagge) gli doveva per lo scavo di tre braccia (metri 1,50 circa) del “Ticinum novum”, evidentemente effettuato nelle vicinanze.

Verso il 1270 il canale fu ampliato per renderlo navigabile e per secoli costituì una delle arterie commerciali piortanti che raggiungevano Milano.

Il primo documento sull’esistenza di un ponte a Castelletto è del 1544. Si trovava al “porto di Cuggiono”, era in legno e quell’anno fu ricostruito e ampliato dai proprietari delle terre situate nella valle del Ticino (tra loro i frati domenicani che possedevano nelle vicinanze anche un mulino azionato con acqua proveniente dal Naviglio) per permetere un pivole transito dei carri. Il ponte era pubblico, ma chi non aveva partecipato alle spese di ricostruzione doveva pagare un determinato importo ad ogni passaggio.

Nel 1574 la comunità di Cuggiono decise di sostituirlo con un manufatto in pietra, progettato da Antonio Lonati, ma non disponendo della somma necessaria il 28 genaio 1575 ottenne dal re di Spagna Filippo II, duca di Milano, la facoltà di cedere terre comunali per un valore di 1.200 lire. Nel 1606 Alessandro Bisnati ne progettò il rialzo perchè essendo troppo basso sul pelo dell’acqua costituiva un ostacolo alla navigazione.

E’ il ponte esistente, restaurato nel 1735 come attesta un’iscrizione del 15 settembre di quell’anno e quasi per nulla nei secoli successivi. Fortunataemnte scampo alla distruzione programmata dai tedeschi negli ultimi mesi della guerra 1940-45.

Fonti: Archivio di Stato di Milano, Acque P.A., cartelle diverse – Archivio comunale di Cuggiono, cartelle diverse.

Relazione redatta dal Sig. Giovanni Visconti.

Pagina aggiornata il 13/12/2023